Associazione di Volontariato

DIARIO DI BORDO 20 novembre 2018

PERDERSI NEI RICORDI

Le azioni in Salone sono scandite da tempi precisi.

L'arrivo, i saluti con gli abbracci, le postazioni delle scrivanie ben disposte a ferro di cavallo, le big shot che crescono come cresce il numero dei ragazzi che ci lavorano sopra.

Le "lavoranti" al riordino dell'armadio nuovo.

Le fustelle natalizie vicine ad ogni postazione, comprate, regalate, prestate; è tutto un giro di slitte, renne, alberi di natale, pacchi luccicanti, fiocchi e nastri che si confondono su montagne di stoffe che, diventeranno il "prossimo Natale".

Ci vuole un attimo perchè io affacciata alla porta del Salone mi perda nei bei Natali della mia infanzia quando, le letterine di Natale piene di brillantini comprate nella merceria sotto casa, diventavano l'essenza "del Natale".

Si metteva la letterina, sotto il piatto il giorno di Natale e complice miei fratelli la facevamo trovare a mio padre, che "fintamente sbalordito" esclamava: "E questa?"

Ma giorni prima..... prima... prima un'altra lettera partiva dalle cassette rosse delle Poste Italiane per "Gesù Bambino - Via del Cielo -

Il contenuto della lettera era sempre uguale negli anni, in cambio della promessa della mia bravura, si chiedeva un regalo. Solo uno.... era categorico che fosse SOLO UNO.

La mattina di Natale si correva a vedere il regalo sotto l'albero, mentre per la casa si sentiva ll profumo della cioccolata che mamma preparava.

I biscotti Atene della Doria con due buchi, completavano la colazione natalizia.

Tutti poi sul lettone di babbo e mamma a fare "muntoni" mentre dalle finestre si sentiva il rumore dei bimbi che con le pistoline facevano scoppiare le cartuccie di carta, mentre l'odore puzzolente dello zolfo ammorbava l'aria. I più fortunati indossavano anche i pantaloni con le frange da perfetti cow boy.... ma erano mosche bianche.

Il regalo più bello? Il Pinocchio dei miei cinque anni. Sarà quello il capo che inizierà la mia collezione tanti anni dopo, Cappello e naso mangiucchiato da una bimba a volte timida a volte cocciuta, ma tanto caro affianco a me per tutta la vita.

Tornando .......... a noi........ Marcello mi riporta alla realtà con la sua richiesta lecita: "Merenda...... merenda.....".

E merenda sia.......

Ritorno alla realtà.....

Inseguiamo il Natale.... perchè la ruota gira!!!

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